Un grande pezzo di storia della CNA se n’è andata nel pomeriggio del 31 dicembre scorso con la scomparsa di Antonio Mazzoni, di anni 88, che aveva ricoperto l’incarico di Presidente provinciale della CNA per oltre dieci anni. Antonio è stato uno degli artefici assieme ad altri dirigenti che meritano gratitudine a contribuire alla nascita dell’associazione di rappresentanza del comparto a Mantova, nel lontano 1980, dal momento che ha sempre creduto fortemente con indicibile passione sindacale e imprenditoriale ai valori dell’associazionismo nel mondo dell’artigianato, del ruolo fondamentale della rappresentanza delle associazioni di categoria nel contesto socio-economico del territorio, e della coesione sociale nel mondo del lavoro.
Antonio uomo di vecchio stampo, schiena dritta, cervello sopraffino e mani creative nel dopo guerra aveva iniziato l’attività di artigiano come piastrellista con dipendenti e nel corso degli anni aveva poi costituito altre aziende nel settore delle tecnologie edili. Qualche anno fa era stato nominato e premiato con medaglia d’oro di riconoscimento a Presidente onorario per l’impegno professionale ed umano profuso per il sostegno e la crescita dell’associazione.
Mazzoni oltre aver fatto parte della dirigenza del comitato di Presidenza e del gruppo pensionati della CNA nel corso della sua lunga e onorata storia sindacale ha ricoperto incarichi in vari organismi pubblici. Personaggio di spicco, ha lasciato testimonianze tangibili del suo impegno imprenditoriale, professionale e civile durante gli anni vissuti da dirigente soprattutto, da artigiano dimostrando passione e orgoglio di appartenenza all’associazione considerata come una famiglia.
Tante assemblee sul territorio con gli artigiani, donne e uomini, tante notti rubate al sonno, tanti confronti dialettici, schietti, alle volte aspri sulle problematiche che attanagliavano l’artigianato con una categoria che bada al sodo, che alla fine si concludevano con pane e salame, un bicchiere di vino, e una robusta “stretta di mano. Poi via di corsa a casa sfidando certi “notti da lupi” per riposare qualche ora e, alle prime luci dell’alba, già pronto ad usare gli attrezzi di lavoro.
Storie di altri tempi, di vite vissute con sanguigna passione, che la memoria ci aiuta a raccontarle con una delicata malinconia. Tra i ricordi più significativi e commoventi che Antonio con orgoglio amava ricordare la consegna di una targa ricordo in occasione del suo 86 anno di compleanno ricevuta dalle dipendenti dell’associazione che portava la seguente dicitura: “Al Presidente emerito con profonda stima e affetto le auguriamo tutto il bene del mondo. Le tue figlie adottive della CNA”.
Un gesto di stima e di gratitudine nei confronti di Antonio, che anche in età pensionabile e con gli acciacchi fisici dell’età avanzata non ha mai fatto mancare il suo contributo, la sua esperienza all’interno della CAN. Il destino con i suoi misteri indecifrabili ha voluto che Antonio sia morto lo stesso giorno della scomparsa della sua adorata moglie Carla, il 31 dicembre del 2016. Caro Antonio, il tuo entusiasmo, il tuo spirito vitale, l’amore per la vita, che hai sprigionato continuerà a sostenere le persone che hanno avuto il privilegio di conoscerti. “Ciao Antonio, buon viaggio”.
Franco Bruno